Agenda

31 Mar 2020 18:00

Viaggio virtuale intorno alla poesia.

Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, ViaggioPoesia

Abbiamo pensato, in questi giorni di forzata immobilità, di proporre una sorta di viaggio “mentale” che ci faccia incontrare alcuni poeti e alcuni loro testi, scelti dai membri del nostro dipartimento. È un modo per condividere un pensiero poetico in queste giornate lunghe, per comunicare ai nostri studenti che ci siamo, siamo qui con loro, anche se sparpagliati in tutta Italia…

Una poesia al giorno per non restare soli

(fotografia per gentile concessione di Alessandro Bettio)

 

31 marzo:

I fantastici viaggi di S. Kierkegaard

(a cura di Isabella Adinolfi)

Nella sua breve vita Kierkegaard si è allontanato solo poche volte dalla natia Copenaghen. Non sentiva il bisogno di viaggiare. Fin da bambino, aveva appreso dal suo eccentrico, malinconico, anziano padre l’“arte magica” di servirsi dell’immaginazione per distrarsi.

Attivando le proprie risorse interiori, usando poeticamente, creativamente l’immaginazione, si possono compiere viaggi fantastici senza uscire di casa, come ci racconta Kierkegaard in questa pagina nota del De omnibus dubitandum est, sotto lo pseudonimo di Johannes Climacus:

 

La sua casa non offriva molte distrazioni, e poiché non usciva praticamente mai, si abituò ben presto ad occuparsi di se stesso e dei propri pensieri. Il padre era un uomo molto severo, in apparenza arido e prosaico, ma sotto quest’abito ruvido e grossolano nascondeva una fervida fantasia che neppure l’età avanzata era capace di affievolire. Se talora Johannes chiedeva il permesso di uscire, gli veniva per lo più negato; qualche volta, però, il padre gli proponeva in cambio di passeggiare su e giù per la stanza tenendolo per mano. A prima vista era un magro compenso, e tuttavia, come l’abito ruvido e grossolano, nascondeva in sé qualcosa di totalmente differente […] Uscivano dalla Porta della città e raggiungevano un vicino castello di campagna, o si dirigevano alla spiaggia, o gironzolavano per le strade, secondo il luogo prescelto da Johannes perché il padre era capace di tutto. Mentre camminavano su e giù per la stanza, il padre raccontava tutto ciò che vedevano: salutavano i passanti, le vetture strepitavano davanti a loro, coprendo la voce del genitore, i frutti di marzapane erano più invitanti che mai. Egli raccontava in modo così preciso, così vivido, così evocativo fino al più insignificante dettaglio, tutto ciò che a Johannes era familiare, con tanta minuzia ed efficacia quanto gli era ignoto, che questi, dopo una passeggiata di mezz’ora con il padre, era sopraffatto e stanco come se fosse stato fuori un giorno intero. Johannes imparò presto dal padre la sua arte magica.

 

S. A. Kierkegaard (Copenaghen, 5 maggio 1813 – Copenaghen, 11 novembre 1855) è considerato il padre dell’esistenzialismo, la corrente di pensiero più importante del Novecento. La citazione è tratta da: Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est. Un racconto, tr. it.  a cura di S. Davini, Pisa, Edizioni ETS, 1995, pp. 48-49). 

Organizzatore

Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, ViaggioPoesia

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https://www.unive.it/data/agenda/8/38667

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