Premio Parise, Iman Aboutahir vince la nuova sezione dedicata a Ca’ Foscari

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Il 24 settembre scorso, al Teatro Comunale Mario Del Monaco a Treviso,  si è conclusa la VI edizione del Premio Goffredo Parise per il Reportage, ideato da Antonio Barzaghi e Maria Rosaria Nevola con l’intento di ricordare il grande scrittore e giornalista veneto.

Quest’anno, per la prima volta, il Premio ha previsto una sezione speciale dedicata agli studenti e le studentesse della nostra Università, invitandoli a scrivere un breve testo di informazione giornalistica su tematiche già trattate da Parise, ma alla luce delle trasformazioni geopolitiche e culturali degli ultimi venti anni.

Accanto ai premi conferiti a Lucio Caracciolo e Marilena Natale, rispettivamente per i reportage televisivi d’inchiesta e per i cronisti vittime di intimidazioni e abusi, le studentesse e gli studenti delle scuole medie superiori e dell’Università Ca’ Foscari Venezia sono stati quindi chiamati a misurarsi con la comunicazione giornalistica. 

Il coordinamento del Premio per Ca’ Foscari è stato seguito dal professor Giovanni Bulian del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, che ha dedicato la sua attenzione alla lettura critica dei testi pervenuti come membro della commissione giudicatrice degli elaborati cafoscarini.

La giuria del premio, presieduta dalla Magnifica Rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia, prof. Tiziana Lippiello e composta da Attilio Bolzoni, Aldo Cazzullo e Toni Capuozzo, ha conferito questo nuovo riconoscimento a Iman Aboutahir, studentessa iscritta al secondo anno del corso di laurea triennale in Lingue, Cultura e Società dell’Asia e dell’Africa Mediterranea.

Come si legge nella motivazione del premio, con il suo testo “Hong Kong. Un ponte tra Oriente e Occidente”, Iman è riuscita a focalizzare l’attenzione su “[...]una situazione di crisi nota ma dimenticata, che viene raccontata con l’efficacia impossibile a chi tenta di definire quadri più vasti e oggi più narrati.
Il risultato è il ritratto semplice e diretto di un conflitto tra democrazia e centralismo autoritario, tra culture ibride e pensiero unico”.

La passione di Iman per l’Asia nasce già al liceo, dove studia cinese “Al quarto anno ho avuto l’opportunità di passare cinque mesi in Cina, prima che la pandemia mi costringesse a tornare in Italia. Sempre durante il liceo sono entrata per la prima volta in contatto con il tema dell’attivismo politico a Hong Kong, grazie ad un documentario su Joshua Wong, ed ho poi continuato ad informarmi autonomamente sull’argomento.”

La tematica proposta, “I rapporti tra Asia e Occidente, tra passato e futuri scenari”, ha attirato l’attenzione della studentessa: “Ho visto l’annuncio sui canali social dell’Ateneo e ho deciso di partecipare nonostante fosse periodo di esami. Nel mio elaborato, sono partita dal contesto storico con un’introduzione sulle guerre dell’oppio per arrivare alle proteste degli ultimi anni e all’elezione del nuovo capo esecutivo di Hong Kong nel 2022, interrogandomi infine sul destino della regione e del suo popolo.

Ringrazio calorosamente tutti i componenti della Giuria, il direttore artistico del Premio Antonio Barzaghi, il Comune di Treviso, il sindaco di Salgareda Andrea Favaretto, il professor Giovanni Bulian, la Prorettrice alla Terza Missione Caterina Carpinato e la professoressa del corso di letteratura italiana Monica Giachino, grazie alla quale ho potuto approfondire le mie conoscenze sul grande Goffredo Parise.”

Per quanto riguarda il futuro, Iman vuole riprendere il percorso interrotto nel 2020: “Vorrei tornare in Cina a studiare per la laurea magistrale, non so bene ancora quale sarà il mio profilo professionale, ma mi piacerebbe sicuramente lavorare nel mondo della cultura.
Per ora sono molto felice della mia scelta, consiglio il corso triennale in Lingue, Cultura e Società dell’Asia e dell’Africa Mediterranea di Ca’ Foscari a chiunque sia interessato a questo ambito, per l’ampia offerta di lingue e culture tra cui scegliere e per la possibilità di approfondire argomenti diversi grazie ai corsi a libera scelta."

“La partecipazione attiva di studentesse, studenti e docenti di Ca’ Foscari alla nuova edizione del Premio costituisce un’opportunità e una sfida nell’ambito della cosiddetta Terza Missione dell’Università – afferma la professoressa Caterina Carpinato, Prorettrice alla Terza Missione, intervenuta durante la cerimonia di premiazione - È un’opportunità di incontro e di confronto non solo con l’eredità culturale di Parise e con l’Associazione Eidos che promuove la produzione di reportage di qualità, ma è anche una sfida concreta per giovani invitati a interpretare il presente attraverso l’analisi dei documenti, delle testimonianze e delle fonti per poter esprimere in maniera attiva un punto di vista documentato, capace di contribuire al dialogo interculturale.

A nome della Rettrice Tiziana Lippiello, ringrazio i responsabili del Premio, e quanti hanno collaborato alla sezione dedicata a Ca’ Foscari ed, in particolare, i colleghi Aldo Ferrari e Giovanni Bulian del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea per la loro attiva e fattiva collaborazione scientifica”.

Francesca Favaro